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MC

Ciao Francesco, sei pronto per questa chiacchierata tra noi? Intanto grazie per la tua disponibilità.

FM

Assolutamente prontissimo grazie a te Marco!

MC

Sei un chitarrista, secondo me, molto particolare. Potrei dire banalmente crossover, ma preferisco il termine “viaggiatore”. Ti riconosci in questo appellativo? E in ogni caso … tu come ti definisci?

FM

Hai subito colto un “tasto dolente”. In effetti non amo molto dare definizioni alla mia musica, per quanto comprendo che talvolta sia indispensabile per identificarla. Dando uno sguardo ai dischi pubblicati finora, “Jazz Crossover” é il termine che più si addice al mio stile, ma ammetto che “viaggiatore” mi piace, é senz’altro un aggettivo appropriato, specialmente se si considera che molte delle mie composizioni hanno preso vita conseguentemente ad alcuni viaggi in giro per il Mondo.

MC

Quale è stato il tuo originario approccio alla musica, la tua concezione musicale? Insomma come è andata?

FM

Il primo approccio alla musica é avvenuto quando avevo 6 anni grazie a mio padre, chitarrista per passione, il quale mi incentivò a prendere le prime lezioni sul pianoforte. Contemporaneamente però mi divertivo a strimpellare la chitarra che era in casa. Per diversi anni infatti ho esplorato le sei corde da autodidatta, e solo successivamente ho avuto la fortuna di incontrare Gino De Cesare, il mio primo maestro di chitarra, il quale mi ha trasmesso molto, e soprattutto mi ha incoraggiato ad andare avanti per la mia strada.

MC

Il tuo stile musicale è molto personale e riconoscibile. È sicuramente frutto di interazione tra musica e spiritualità. Si sente che c’è un percorso intimo definito che ha determinato anche le tue sonorità, oltre alle varie tecniche esecutive, … ti va di raccontarti in questo senso?

FM

Ritengo che la vera Arte, la Musica naturalmente non fa eccezione, debba fare il possibile per andare oltre il concetto puramente estetico (bravo, bello ecc), e abbia invece il compito di farsi portavoce di un messaggio ben più ampio e profondo che inevitabilmente é interconnesso con l’interiorità dell’artista. Personalmente cerco il più possibile di vivere il mio percorso musicale in sintonia con le esigenze dettate dalla mia coscienza, che sono fortemente connesse con valori come: la libertà dell’individuo, il rispetto per il prossimo e per l’ambiente,  la condivisione, la pace e non da ultimo l’amore universale.

MC

Cosa pensi delle apparecchiature all-in-one (pedaliere, Helix, Kemper, ecc…) … ti piacciono, o sono solo comode?

FM

Ad essere sincero non potrei dire molto a riguardo dato che raramente  ho usato questa tipologia di strumenti. Senz’altro é dovuto al fatto di non esserne particolarmente attratto, dato che sono per lo più un fautore dell’analogico.

In generale aggiungerei che negli ultimi anni la tecnologia, nel campo del suono, ha fatto degli enormi passi avanti, quindi anche le soluzioni digitali possono essere senza dubbio valide, purché a monte vi sia il gusto personale del musicista ad imprimere alla musica il proprio marchio riconoscibile.

MC

Cosa pensi dell’informatica musicale e delle attuali tecniche digitali? Fanno male all’arte o, se usate in modo consono, sono di aiuto?

FM

Idem per la domanda precedente. Non sono un esperto del campo digitale, ma sono al corrente del fatto che oggi ci sono tantissime soluzioni innovative per interagire nel campo musicale. Anche in questo caso, il fatto stesso che la tecnologia possa o meno giovare alla musica, dipende a mio avviso prevalentemente dalla consapevolezza e dal gusto musicale dell’artista.

MC

Dicci la tua sulla fruizione della musica in relazione al mercato discografico e alle strutture per il live.

Mi spiego meglio. Oggi pubblicare un disco costa tanta fatica, non solo economica, poi lo si deve vendere e si deve necessariamente suonare live per promuoverlo ulteriormente. Che panorama osservi? Quali sono le difficoltà?

FM

Per me fare Musica significa suonare per la gente, perché l’alchimia di questa magnifica Arte si esprime nella sua massima pienezza quando vi é qualcuno che ascolta. Ciò dà vita ad un momento magico che é frutto della somma di tante energie che si incontrano. Grazie a questa connessione tra l’artista e il pubblico, il live resta a mio avviso una delle occasioni più belle per vendere dischi.

MC

Cambiamo discorso. Il periodo del coronavirus, quali sono le tue riflessioni personali? Quanto ti ha segnato questa situazione?  E soprattutto cosa ti aspetti dalla ripartenza? Come credi che cambierà la situazione anche socialmente, se ritieni che cambierà?

FM

Questa é una domanda alquanto complessa. Le riflessioni personali durante questo periodo sono state tante. L’uomo in tutto il mondo si é fermato e la natura é rifiorita, l’inquinamento é diminuito e il buco dell’ozono si é quasi richiuso. Questi sono avvenimenti che fanno riflettere sull’atteggiamento dell’uomo in relazione all’ambiente in cui vive. Per quanto riguarda la Musica durante la fase di lockdown ho composto per la prima volta alcuni brani per pianoforte. In generale ho sempre  cercato di conservare un atteggiamento positivo in quanto credo che ognuno a tempo debito troverà ciò che cerca in relazione al passo che ha scelto (consapevolmente o meno) di percorrere. Per quanto riguarda il cambiamento se é vero che “l’unica costante é il cambiamento” credo  che questo periodo non abbia fatto altro che accelerare questo processo naturale sia in positivo che in negativo.

MC

Come ti sei attrezzato per la didattica? Hai avuto difficoltà di organizzazione anche relativamente agli allievi?

FM

Personalmente a seguito dell’emergenza Covid ho avuto oltre che una totale assenza di lavoro dal punto di vista concertistico, anche una drastica riduzione di lavoro dal punto di vista didattico. Ciò nonostante  durante tutto questo periodo di stallo ho sempre cercato di mantenere alto l’umore. Tale attitudine mi ha dato l’input a dedicarmi alla composizione, ad approfondire gli studi musicali e a realizzare una serie di video didattici che ho pubblicato sul mio canale YouTube.

MC

Sei d’accordo sul fatto che nulla potrà mai fermare la musica? Forse potranno cambiare i contesti, le forme … ma la sostanza e l’essenza saranno sempre quelle. Cosa pensi?

FM

La Musica é l’essenza stessa della vita, un cuore che batte, la gioia di un bambino, il vento che accarezza la pelle. Potrei fare mille esempi. Lo stesso termine “Musica” potrebbe essere inteso come uno dei tanti nomi per descrivere l’Assoluto. Nella tradizione vedica vi é un suono primordiale (Vibrazione Cosmica Om) da cui scaturisce ogni cosa; nella tradizione biblica invece é il Verbo (suono) ad essere indicato come principio di tutte le cose. Non é neppure minimamente pensabile di  poter fermare la Musica figuriamoci attuarlo.

MC

Perché, secondo te, il nostro mondo non è considerato degnamente riguardo all’essere “lavoro”? Pensi che, per certi versi, sia anche colpa nostra? Ti pongo la domanda anche in relazione a questo periodo di pandemia dove inizialmente la cultura è stata quantomeno poco considerata in merito agli aiuti stanziati dal governo. 

FM

La Musica ha una caratteristica fondamentale: quella di unire le persone. In una società che trae linfa vitale dall’applicazione pratica del motto “dividi et impera” é più che ovvio che la Musica non abbia avuto la considerazione che avremmo sperato. Credo fermamente che l’artista abbia un compito importantissimo che é quello di cercare quanto più possibile di armonizzare un sistema che molto spesso all’atto pratico si dimostra essere privo di anima.

MC

Ma parliamo dei tuoi attuali progetti. Cosa bolle in pentola?

FM

Il 2 Maggio avrei dovuto registrare il mio ottavo disco. Si sarebbe trattato di un disco live, il primo vero disco jazz pubblicato a mio nome. Per via della “pandemia” la registrazione é stata rinviata in data da definire, probabilmente ad ottobre, con l’augurio che l’album venga pubblicato entro il 2020. Inoltre nel mese di Luglio sono fissate le prime date di registrazione per la realizzazione di un format didattico-culturale in collaborazione con il Nightingale Studios prossimamente disponibile.

MC

Abbiamo terminato la chiacchierata. Grazie Francesco, per noi di ICOnA è stato un vero piacere.

FM

Il piacere é tutto mio. Grazie a voi di ICOnA e come dico sempre: “Lunga Vita a chi sostiene la Musica e l’Arte”.